Human minute(s) | 2022
Le immagini in movimento della superficie del fiume Po diventano, in questo lavoro, specchio di eventi cosmici in cui ogni sostanza, ogni elemento (umano e nonumano) è immerso.
Il dinamismo dei fenomeni naturali rappresentati in queste immagini, viene analizzato da un software in grado di mappare caratteristiche morfologiche e cinematiche peculiari dalle quali vengono derivati parametri di controllo (tra cui note) inviati a un sintetizzatore.
Le parole di Italo Calvino guidano queste visioni: estratte, distillate, scomposte e ricomposte in un diverso immaginario terrestre che non rifugge l’attuale condizione del Grande Fiume ma si inserisce tra le sue crepe.
Minuto, unità di misura del tempo terrestre ma anche entità di piccole dimensioni.
Fenomeni acquatici minimi e circoscritti contengono immagini speculari di eventi cosmici,
l’infinitamente vasto
nell’infinitamente piccolo.
Vertigine visiva:
“la Via Lattea prende d’agosto una consistenza densa e si direbbe trabocchi dal suo alveo.”
Dal 1 al 13 agosto 2022 una dimora abituale e studio d'artista è diventa luogo privilegiato aperto alla sperimentazione visiva e sonora.
Gli artisti sono stati chiamati ad una riflessione sul tema della Memoria ed hanno utilizzato il vicino fiume Po con il suo alveo e rive alla stregua di un'officina d'artista, nel tentativo di arrivare a una restituzione visiva e sonora per mezzo delle proprie pratiche sia individuali, che collettive.
Le golene del fiume Po sono territori di grandi contrasti, con le loro bellezze e le sfide che presentano a chi le scelga come luogo di elezione e abitazione. Vivere in quei luoghi comporta precarietà e solitudine, una condizione che è anche motore di creatività. Il fiume Po, nella sua continua mutevolezza, è portatore al contempo di ricchezza e di distruzione. I luoghi della residenza stessi sono stati interamente sommersi dalla forza del fiume in due occasioni: nel 1951 e nel 2000; la portata distruttiva degli elementi ha però innescato un processo rigenerativo a partire dalla drammaticità degli eventi, ma anche dalla memoria di sé come stratificazione per una rinascita necessaria. L'attuale ondata di caldo e la conseguente siccità favoriscono il ritrovamento di reperti multiformi con il loro caleidoscopio di storie possibili. Saranno proprio questi stessi elementi e reperti i materiali sui quali si concentrerà l'azione artistica di pittori, scultori, fotografi e videomakers, musicisti e fashion designers, in un contesto condiviso e di contaminazione circolare tra pratiche e linguaggi.
(Francesca Maccari)
