Tentativo di esaurire uno spazio | 2016Nella primavera del 2016 l’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa espone nell’esedra di Piazza Castello a Mantova un’installazione temporanea dal titolo Vortici. L’opera è costituita da sette elementi in metallo curvi che si dispongono nello spazio dell’emiciclo formando un vortice. La scoperta di questa scultura diventa il pretesto per un’esplorazione profonda del nuovo spazio che si genera all’interno della piazza. L’incontro di questi due elementi genera un terzo spazio cangiante, mutevole e per certi versi inafferrabile; le sue caratteristiche non sono stabili e assolute perché ogni minima variazione ne influenza l’essenza e la percezione. Ben presto diventa chiaro che ogni sforzo di rappresentare compiutamente questo terzo spazio è vano. Tentativo di esaurire uno spazio si trasforma in una ricerca che prova a rendere manifeste identità apparentemente invisibili. Il titolo della serie richiama il tentativo di esaurire un luogo parigino di Georges Perec ma, a differenza dell’intento dello scrittore di descrivere con le parole ciò che lo sguardo vede quando non succede niente, in questo spazio immobile qualcosa accade: sfuggente ed effimera, esiste un’immagine riflessa e deformata del mondo circostante che cambia col movimento del corpo. La presenza di quest’immagine dipende dall’occhio che vaga da un punto all’altro della superficie e che tenta di attraversarla per comprenderne le dinamiche. Ma più l’occhio si spinge in profondità, per cercare un aggancio sicuro, più viene respinto a galla dal cambiamento dell’immagine stessa dovuto al moto di avvicinamento. Ciò che allora si può fare è continuare a percorrere e interrogare l’inesauribile superficie metallica che contiene al suo interno quella parte di realtà che chiamiamo illusione. |