Spazio prossimo | 2014Lo spazio che ci circonda non è uno spazio neutro perché si forma innanzitutto nella nostra mente. Ci permette di costruire una mappa del mondo fatta di elementi posti alla giusta distanza rispetto a noi. Spazio prossimo indaga l’architettura monumentale ispirandosi al concetto di ‘distanza personale’ della prossemica, la disciplina che studia il modo in cui ci poniamo nello spazio durante una conversazione. La ‘distanza personale’ è quella entro la quale potremmo idealmente allungare un braccio e afferrare l'altro. Qui l’altro è rappresentato dallo spazio architettonico in cui ci muoviamo spesso in modo distratto, senza concentrarci su di esso. Afferrare invece non significa letteralmente toccare, ma stabilire una connessione con l’oggetto, il luogo, lo spazio in cui siamo presenti fisicamente. È un tentativo di comprendere il nostro rapporto con l’architettura e il ruolo che abbiamo rispetto a essa. |